Cremona. Gino Ruggeri, cittadino costituitosi parte civile nella causa contro l’ex raffineria Tamoil di Cremona, non commenta il nuovo muro di cinta della multinazionale, dipinto in questi giorni di blu e sul quale è apparsa la scritta “il muro che respira”. Vuole piuttosto che sia pubblicato dal comune di Cremona il documento che attesti l’azione civile del Ministero dell’Ambiente contro la stessa Tamoil. Appoggiato da Sergio Ravelli, esponente radicale cremonese, e dal partito di Forza Italia, è stata infatti richiesta al Sindaco la relazione del danno ambientale prodotta dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, costituitosi dopo numerosi anni parte civile contro il colosso petrolifero e il caso di inquinamento della falda acquifera avvenuto una ventina d’anni fa. L’acquisizione della relazione del Ministero dell’Ambiente diventa quindi la principale occasione per comprendere l’entità dell’inquinamento causato dalla multinazionale, così come afferma Sergio Ravelli.
Martina Colucci