L’orsa Daniza potrebbe finalmente avere giustizia: è infatti stata respinta dal gip di Trento Carlo Ancona la richiesta della Procura di archiviazione sulla morte dell’orsa durante il tentativo di cattura. L’inchiesta dunque prosegue, perché il gip intende verificare la responsabilità del veterinario che ha preparato la dose per narcotizzare l’orsa. Secondo il giudice, il veterinario non avrebbe avuto “un’adeguata capacità di contrastare in modo efficace la complicanza della narcosi sostanziatasi nell’ipossiemia indotta dall’uso della medetomidina. Nel momento topico si è verificato un inappropriato approccio da parte del veterinario”. Ora verrà così iscritto sul registro degli indagati per “uccisione”. La Lav esprime soddisfazione per la decisione: “Nessuna fatalità, Daniza è stata uccisa: chiediamo che si vada a fondo su questa vicenda, accertando le responsabilità anche tra i vertici della Provincia”, ribadisce la Lav che aveva denunciato per violazione dell’articolo 544 bis del Codice Penale – reato di animalicidio che prevede fino a 2 anni di reclusione – anche il Presidente della Provincia di Trento Rossi, il Vice Presidente Olivi, l’Assessore-veterinario alla caccia Dalla Piccola. Anche l’Enpa, l’Ente azionale protezione animali, ha commentato l’accaduto: “La morte di Daniza è un fatto scandaloso e quei milioni di italiani che hanno dato vita ad una mobilitazione senza precedenti pretendono sia accertata la verità e chiedono sia fatta giustizia, così come chiedono di avere notizie ufficiali anche sui due cuccioli”, su cui è calato il silenzio e che ci auguriamo siano ora in letargo.