Un viaggio nella vita di un’ape mellifera, fuori e dentro il suo alveare: è l’esperienza che il padiglione del Regno Unito a Expo offre ai suoi visitatori. Progettato dall’artista Wolfgang Buttress in collaborazione con l’ingegnere Tristan Simmonds e lo studio di architettura BDP, lo spazio britannico offre una lettura originale del tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”: qui scienza, arte e natura si fondono, come spiega la curatrice, Sara Everett. “Mostriamo il viaggio dell’ape come impollinatrice in moltissime colture che producono cibo: l’ape impollina 70 delle 170 colture che producono cibo nel mondo. Volevamo mostrare quanto sia importante il ruolo delle api, in linea con il tema di Expo”. Il percorso inizia tra 45 tipi di piante che crescono in periodi diversi durante Expo, ovviamente viste ad altezza d’ape. Poi si arriva all’alveare, costruito con 170.000 componenti, forme matematiche che riflettono quelle della natura. “Qui si sentono i rumori e si vedono le luci che arrivano da un alveare a Nottingham: dentro abbiamo installato una tecnologia che cattura le vibrazioni e i movimenti delle api. Questo segnale è stato mischiato con il suono di alcuni strumenti musicali, così da creare un suono una sinfonia. Allo stesso modo si accendono le migliaia di luci con diversi colori”. Il padiglione si avvale della collaborazione dello scienzato Martin Bencsik, fisico esperto nel monitoraggio degli alveari, e alla tecnologia da lui sviluppata per tenere sotto controllo la salute degli alveari. “Abbiamo scelto questa idea, che ha vinto un concorso, perchè rifletteva al meglio il ruolo della Gran Bretagna nell’aiutare a risolvere i problemi di fame e povertà mondiali: tecnologia e agricoltura si fondono per migliorare i metodi produttivi”. “Pensiamo sia importante che tutti i partecipanti di Expo portino con sè questi messaggi e continuino a spiegare ai cittadini e nelle organizzazioni come l’Onu quanto sia importante capire le pressioni che facciamo sull’ambiente, e quali le sfide da affrontare”.