Usa: Obama ferma le trivellazioni nell’Artico e nell’Atlantico

Nonostante la sua eredità sia a forte rischio e nonostante il presidente eletto Donald Trump abbia promesso di ridare ampio spazio ai combustibili fossili, Barack Obama ha assestato un ultimo colpo in tema di ambiente.

Un colpo forte, destinato a rendere molto complesso ribaltare la decisione per il suo successore alla Casa Bianca. Obama ha infatti vietato in modo permanente le trivellazioni offshore di petrolio e gas naturale nell’Artico e nell’Atlantico. L’amministrazione Obama si appoggia su una misura contenuta in una legge del 1953 che offre al presidente la possibilità di agire in modo unilaterale sulla questione. Alcuni presidenti hanno deciso di applicare il provvedimento solo su aree circoscritte, mentre Obama ha deciso di estendere il divieto dalla Virginia sino al Maine e lungo la maggior parte della costa dell’Alaska.

Per ora, scrive il New York Times, la certezza è che il provvedimento firmato dal presidente Usa finirà in tribunale aprendo una dura battaglia legale. Ma per far saltare la decisione del presidente uscente la nuova amministrazione dovrà preparare un rapporto dettagliato per cui potrebbero servire non meno di due anni. Poi diventerebbe necessario organizzare le concessioni con le multinazionali, operazione che potrebbe richiedere altro tempo.

A questo punto Trump dovrebbe ripresentarsi alle elezioni in cerca di un secondo mandato. Quindi il piano di Obama sembrerebbe mirato a cercare di frenare l’azione di Trump nei prossimi quattro anni, auspicando la vittoria di un presidente ambientalista alle elezioni del 2020.

La nuova legge prevede che le perforazioni siano messe al bando nel 98% delle acque dell’Artico sotto controllo statunitense, circa 46 milioni di ettari, una regione che contiene decine di specie animali a rischio, tra cui l’orso polare e le balene della Groenlandia. Allo stesso tempo vieta le perforazioni lungo la costa atlantica in corrispondenza dei canyon sottomarini, dove vivono specie di fauna ittica molto fragili e a rischio di estinzione.