Il cervello dei creativi grazie all’attività tra due emisferi

Dimentichiamoci l’emisfero destro, a rendere le persone creative è la ‘collaborazione’ tra le varie parti del cervello: come funziona.

Quante volte ci siamo concentrati sull’emisfero destro per farci venire un’idea creativa? Sforzo invano, dichiarano i ricercatori dell’Università di Padova e della Duke University che hanno scoperto il vero funzionamento del cervello delle persone creative. Ma vediamo di cosa si tratta realmente, tutti noi siamo stati abituati a credere che le persone creative sono quelle che hanno un emisfero destro del cervello particolarmente attivo.

Per sapere di più su questo metodo, i ricercatori hanno analizzato il cervello di 68 studenti volontari e le loro connessioni all’interno della sostanza bianca, quei fasci di fibre nervose che uniscono encefalo e midollo spinale, che sono rivestiti di mielina e che stanno sotto la materia grigia esterna.

Attraverso una tecnica di risonanza magnetica che permette di guardare cosa succede nel cranio di una persona e tracciare i percorsi effettuati dagli assoni (i conduttori di impulsi che passano da una parte all’altra del cervello) seguendo il movimento dell’acqua, gli scienziati sono riusciti a sviluppare delle mappe 3D dell’attività cerebrale.

La tecnica poi è stata impiegata per l’osservazione dell’attività dei cervelli in determinate situazioni. Per comprendere quanto i volontari fossero creativi, li hanno sottoposti ad alcuni test per misurare il ‘pensiero laterale’ o l’abilità di dare più risposte possibili ad una domande. Altri test consistevano nel chiedere alle persone di disegnare il maggior numero possibile di forme geometriche in cinque minuti, di elencare il maggior numero di usi alternativi di oggetti comuni e di completare un questionario sulle abilità artistiche relative a arti visive, musica, scrittura creativa, danza, cucina e scienza.

Dai dati raccolti è emerso che non c’erano differenze statistiche per quanto riguarda la connettività all’interno dei singoli emisferi. Però, le persone che avevano raggiunto un punteggio di creatività del 15% superiore agli altri mostravano un’attività cerebrale tra i due emisferi più intensa rispetto agli altri, in particolare nel lobo frontale.

Questo, secondo gli scienziati, dimostrerebbe che a rendere una persona particolarmente creativa non sarebbe solo l’attività dell’emisfero destro, come siamo abituati a credere, ma l’attività tra i due emisferi.