In questa puntata di “Medicina Amica” la conduttrice, giornalista Antonella Baronio insieme all’ospite Dottor Marcello Romeo ci parlano di un argomento che riguarda disbiosi intestinale, che significa un’ alterazione quantitativa e/o qualitativa della flora intestinale ovvero una modificazione dei normali batteri presenti nel nostro intestino.
Si tratta, pertanto, di una condizione clinica in cui i “batteri amici” cioè quei batteri che in condizioni di benessere proteggono il nostro intestino e l’organismo nella sua totalità, vanno incontro a riduzione significativa della loro concentrazione e lasciano il posto a “batteri nemici” in grado di alterare il normale equilibrio del nostro intestino.
Numerosi sono i fattori oggi riconosciuti responsabili dell’insorgenza di uno stato di disbiosi intestinale e tra questi ricordiamo soprattutto un’alimentazione sbilanciata, terapie farmacologiche come ad esempio le terapie antibiotiche, lo stress, gli inquinanti ambientali.
Abbiamo visto tutte le problematiche che derivano dall’instaurarsi di una condizione di disbiosi intestinale, qui di seguito elencate:
-Disturbi gastrointestinali: stipsi, diarrea, gonfiore addominale e processi infiammatori intestinali
-Predisposizione ad infezioni e infiammazioni ricorrenti legate ad una ridotta e non efficace risposta del nostro sistema immunitario, malattie autoimmuni
– Infezioni da funghi, in special modo candida,
– infezioni ricorrenti delle vie respiratorie
– Disturbi dell’umore (ansia, depressione), stanchezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione,
– Diarrea, stitichezza, meteorismo
– Acne ed altre affezioni cutanee come ad esempio la psoriasi
– infezioni delle vie urogenitali (vaginiti, uretriti, prostatiti, cistiti)
– Disturbi digestivi
– Obesità e refrattarietà alla perdita di peso con le diete
-Allergie e/o intolleranze alimentari
-Dermatite atopica
-Sindrome da stanchezza cronica
-Fibromialgia
In fine parleremo quando s’impone un trattamento mirato, per risolvere uno stato di disbiosi intestinale iniziando a modificare innanzitutto l’alimentazione del paziente e contestualmente l’alterazione della flora batterica intestinale con opportune terapie mirate.