L’obiettivo è quello di organizzare la prima caroteca mondiale di archivi glaciali in Antartico. Questo il cuore del progetto Ice Memory, un programma internazionale di salvaguardia della memoria dei ghiacciai nato nel 2015 e cofinanziato da istituzioni scientifiche e mecenati privati attraverso la Fondation Université Grenoble Alpes.In questo quadro, una squadra di ricercatori si è spinta a 6.300 metri di altitudine sul ghiacciaio Illimani, sovrastante La Paz, sede del governo boliviano. Una calma provvisoria tra tempeste di vento e nevicate d’alta quota ha permesso a una squadra di 15 ricercatori di Russia, Francia, Brasile e Bolivia, impegnati dal 22 maggio al 18 giugno insieme a trentina di guide e portatori, di effettuare due carotaggi, perforazione cilindriche nello strato di ghiaccio che si spingono sino alla zoccolo roccioso.”Dovete immaginare una carota di ghiaccio come un libro” spiega Nicolas Caillon, ricercatore al Centre national de la recherche scientifique e responsabile del campo base della spedizione Ice Memory. “Un libro che ci racconta una storia, la più antica si trova sul fondo, la più recente in alto. Sfogliando tutte le pagine possiamo leggere una storia completa del clima e avere un archivio delle condizioni dell’atmosfera locale. Lo scopo di Ice Memory è di andare a cercare questi libri di storia in tutto il mondo per poi immagazzinarli in Antartico”.L’Illimani è un ghiacciaio minacciato dal global warming e i suoi campioni saranno una testimonianza per le future generazioni delle variazioni del clima nel corso del tempo. Le carote glaciali boliviane, insieme a un’altra raccolta l’anno scorso al Col du Dome, nel massiccio del Monte Bianco, verranno conservate a -54 gradi in una grotta scavata nel ghiaccio, in Antartide.