In questo appuntamento con Laboratorio Salute e Il Dottor Giovanni Giannotti, ideatore del Metodo GAG e della Medicina degli Ibridi Omeopatici, a cadenza mensile, si parla di “della cura del diabete attraverso gli ibridi omeopatici”.
Partendo con una notizia davvero straordinaria ovvero la guarigione di una paziente svizzera del dottor Giannotti che soffriva di diabete insulino resistente, una guarigione avvenuta con la medicina degli ibridi omeopatici.
Ma cos’è l’insulino resistenza? Quando le cellule del nostro organismo diventano insensibili all’azione dell’insulina del sangue, e di conseguenza il rilascio nell’organismo tale ormone avviene in dosi elevate, producendo un effetto biologico nettamente inferiore a quanto previsto. L’insulina è un ormone essenziale, che consente il passaggio del glucosio dal sangue verso le cellule, impedendo in questa maniera che la concentrazione ematica, ovvero la glicemia, non raggiunga livelli elevati.
Nella fase iniziale, la compensazione è in grado di mantenere i livelli della glicemia nella norma, mentre nello stadio avanzato, le cellule del pancreas, che producono l’insulina, non sono in grado ad adeguarsi alla sintesi, e dunque il risultato sarà l’aumento della glicemia post-prandiale. La corretta diagnosi in casi di insulino resistenza può scongiurare l’insorgenza del diabete, e quindi di problematiche molto serie a danno del metabolismo.
In particolare durante la puntata sono stati trattati due casi specifici del diabete: mellito di tipo 1 e mellito di tipo 2
- Il diabete di tipo 1 è una forma di diabete che si manifesta prevalentemente nel periodo dell’infanzia e nell’adolescenza, anche se non sono rari i casi di insorgenza nell’età adulta. Per questa ragione fino a poco tempo fa veniva denominato diabete infantile.Il diabete mellito di tipo 1 rientra nella categoria delle malattie autoimmuni perché è causata dalla produzione di autoanticorpi (anticorpi che distruggono tessuti ed organi propri non riconoscendoli come appartenenti al copro ma come organi esterni) che attaccano le cellule Beta che all’interno del pancreas sono deputate alla produzione di insulina.
Cosa causa il diabete di tipo 1? La scarsità o l’assenza di insulina, che impedisce all’organismo di utilizzare il glucosio per produrre l’energia necessaria al suo funzionamento.
Il glucosio, introdotto con l’alimentazione, non viene utilizzato e viene eliminato dal corpo attraverso le urine. Si verifica, quindi, un aumento del volume urinario, con conseguente aumento della sensazione di sete, e un calo di peso improvviso dovuto al fatto che non vengono trattenute le sostanze nutritive.
In alcuni casi si riscontra un’interruzione dei sintomi subito dopo la fase di esordio; è una condizione transitoria, nota come luna di miele, che può durare solo pochi mesi.
Passato questo breve periodo i sintomi si ripropongono e permangono stabilmente dando origine alla malattia vera e propria.
Le cause del diabete di tipo 1 non sono ancora state individuate con certezza. I fattori che contribuiscono alla sua comparsa sono sicuramente fattori genetici (ereditari), fattori immunitari (legati ad una particolare difesa del nostro organismo contro le infezioni) e fattori ambientali (dipendono dall’azione contro il nostro organismo di batteri, virus, sostanze chimiche, etc.)
- Il diabete mellito di tipo 2 è di gran lunga la forma di diabete più frequente (interessa il 90% dei casi) ed è tipico dell’età matura. È caratterizzato da un duplice difetto, in questo caso non viene prodotta una quantità sufficiente di insulina per soddisfare le necessità dell’organismo (deficit di secrezione di insulina), oppure l’insulina prodotta non agisce in maniera soddisfacente (insulino-resistenza).
Le cause alla base dell’insorgenza della malattia vanno generalmente ricercate in fattori ereditari ed ambientali. All’ereditarietà si affiancano aspetti caratteristici della persona quali l’obesità che in questo caso l’insulina viene prodotta ma non in quantità sufficiente. La vita sedentaria, lo stress e alcune malattie ricadono nell’elenco dei fattori ambientali scatenanti. Esse impongono al pancreas un lavoro aggiuntivo poiché aumentano il fabbisogno di glucosio e quindi di insulina. Qualora il pancreas fosse indebolito da una predisposizione ereditaria al diabete, queste cause accelerano l’insorgenza del disturbo. Anche l’età gioca il suo ruolo: l’invecchiamento dell’organismo si riflette sulla funzionalità di tutti gli organi, non ultimo il pancreas che, invecchiando, non è più in grado di rispondere prontamente alla richiesta di insulina ricevuta.
Non bisogna sottovalutare alcuni fattori di rischio che rendono alcune persone più predisposte di altre a sviluppare il diabete di tipo 2.
I principali fattori di rischio sono:
– Obesità (BMI maggiore o uguale a 30 kg/m2 per il DM2)
– Inattività fisica.
– Ipertensione (PAS maggiore o uguale a 140 mmHg e\o PAD maggiore o uguale a 90mmHg)
– Colesterolo HDL (minore o uguale a 35 mg/dl)
– Trigliceridi (maggiori o uguali a 250 mg/dl)
Alcuni dei sintomi sono sensazione di stanchezza, frequente bisogno di urinare anche nelle ore notturne, sete inusuale, perdita di peso improvvisa e immotivata, visione offuscata e lenta guarigione delle ferite.
Per contattare il dottor Giovanni Giannotti:
Studio di Lugano (Svizzera)
Via L. Lavizzari 2/A 6900
Tel: 0041/789307003
email docgiannotti@icloud.com
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