Packaging Naturale per proteggere gli alimenti dai batteri

Negli articoli precedenti abbiamo già parlato del consumo di prodotti biologici in Italia che ha subito un’impennata considerevole nel 2016, dopo almeno 15 anni di crescita costante graduale. Vista una maggiore attenzione dei consumatori per tematiche ambientali, assieme alla ricerca di prodotti che siano qualitativamente migliori e più sani. Gli alimenti bio sono ben riconoscibili perché posti in apposite aree dei supermercati ma anche perché vengono pesantemente protetti con il packaging, utile a metterli in evidenza rispetto ad altri cibi e a preservarne le qualità a lungo.

Pensandoci bene la cosa rappresenta un notevole controsenso. Coltivare prodotti naturali, usando energie rinnovabili e contenendo lo spreco di risorse cozza pesantemente con l’inquinamento causato dal packaging industriale. Proprio per questo molte aziende stanno cercando soluzioni appoggiandosi anche alla scienza che si sta mobilitando per fornire il proprio apporto, testando nuove forme di imballi e pellicole destinati ai prodotti alimentari.

Diverse  aziende e startup nel mondo propongono imballaggi sostenibili, commestibili e biodegradabili. Ad esempio Ecocradle un contenitore a base di funghi oppure Shrink, la pellicola alimentare al chitosano. Tali tipologie di imballaggio, oltre ad essere totalmente biodegradabili, producono notevoli benefici per gli alimenti stessi. Avendo un’azione antibatterica, antiossidante e combattere vari agenti patogeni, preservando meglio la qualità del prodotto.

Invece un’azienda olandese ha messo in atto un progetto davvero interessante che si basa sull’uso di appositi laser per marchiare frutta e verdura sulla buccia, soluzione che non rende più obbligatorio ricorrere agli imballaggi. Visto che è stato dimostrato che frutta e verdura vengono venduti in quantità maggiore se esposti sfusi in grandi pile, marchiarli in questo modo, oltre ai benefici per l’ambiente determina un aumento delle vendite. La protezione sostenibile degli alimenti è, quindi, un obiettivo di primaria importanza per questo mercato.

L’innovazione più recente è quella apparso sulla rivista di scienze Food Packaging and Shelf Life, uno studio davvero interessante che riguarda l’uso delle foglie d’ulivo per tale scopo. Realizzata in seno all’Istituto Tecnologico Agrario di Castiglia e Leon, la sperimentazione scientifica dimostra le proprietà benefiche delle foglie d’ulivo la cui efficacia è stata testata negli imballaggi del salmone affumicato fresco.

Gli scienziati spagnoli hanno preso in considerazione la polvere ottenuta dalle foglie d’ulivo presa singolarmente ma anche in una soluzione di acqua ed etanolo. La prima è stata denominata OLP, acronimo di olive leaf powder, mentre la seconda OLE che sta per olive leaf ethanol extract. Questi due composti sono stati testati in differenti concentrazioni su vari batteri, mostrando notevole efficacia su quasi tutti tranne l’escherichia coli e la salmonella enterica.

Inoltre questa soluzione è stata utilizzata nel realizzare una pellicola trasparente per alimenti, testandone l’efficacia sul salmone affumicato fresco. L’esperimento ha messo in evidenza che, con una concentrazione di polvere d’ulivo del 5,63% sciolta in acqua ed etanolo, è possibile ottenere un’azione particolarmente forte contro il batterio L. monocytogenes, che si sviluppa in modo particolare durante la fase di stoccaggio del salmone.