La plastica è uno dei problemi principali d’inquinamento dei mari e non solo. Ormai da tanti anni si sta combattendo per cercare di rimediare ai disastri che vediamo ogni giorno nei mari inquinati, con tantissime campagne di sensibilizzazione nei confronti dei rifiuti plastici, ma anche tantissimi progetti per creare materiali alternativi a quelli di origine fossile che assicurino biodegradabilità e/o biocompatibilità.
Quello davvero innovativo si chiama Nuatan, una plastica del tutto “naturale” creata da Crafting Plastics Studio.
Lo studio ha presentato in occasione del London Design Festival, la speciale plastica biodegradabile, una miscela di due biopolimeri ottenuti da amido, zucchero e olio da cucina usato. Un mix, spiegano i progettisti, permette di ottenere un prodotto più resistente delle attuali bioplastiche, assicurando una degradazione innocua quando è compostato o addirittura ingerito.
“I problemi causati dalle plastiche convenzionali a base di petrolio stanno diventando sempre più evidenti: l’elevato consumo di energia / risorse, e l’inconfondibile inquinamento ambientale non devono più essere ignorati”, si legge sul sito di Crafting Plastics Studio.
“Un’ampia analisi sulla direzione della produzione e del consumo eccessivo ci orienta verso l’idea che la biodegradabilità possa inaspettatamente risolvere un altro problema: la ricerca costante di novità, il consumo delle ultime tendenze e l’acquisizione aspirazionale che definisce il sistema capitalista come lo conosciamo”.