Lavoro minorile: il lato oscuro del cioccolato

1,2 milioni di bambini lavorano nelle piantagioni di cacao. Molti contadini non possono sostenersi lavorando e le foreste vengono distrutte, anche nelle aree protette. Le aziende hanno promesso di affrontare questi problemi da decenni, senza risultati. La UE deve agire con urgenza per fermare questi crimini.

LetteraCA: Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio

Per porre fine al lavoro minorile, alle violazioni dei diritti umani e alla deforestazione, urge una regolamentazione UE per il settore del cacao.

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Il Natale ha il gusto del cioccolato. Ma non per tutti i bambini è un piacere da gustare: 1,2 milioni devono lavorare nelle piantagioni di cacao per aiutare le loro famiglie i cui guadagni servono a malapena per sopravvivere. Intere famiglie lavorano duramente per l’industria del cacao senza uscire dalla povertà.

Molte delle piantagioni di cacao sono state create dove c’erano foreste. La Costa d’Avorio, uno dei maggiori fornitori al mondo di cacao, ha perso quasi tutte le sue foreste, compresi alcuni degli ultimi habitat degli scimpanzé in pericolo di estinzione. Anche i parchi nazionali vengono abbattuti per la produzione di cacao. Nella regione amazzonica del Perù, centinaia di ettari di foreste intatte sono state distrutte.

Niente di nuovo, in ogni caso. Le industrie del settore promettono da almeno due decenni di porre fine al lavoro minorile, alle violazioni dei diritti umani e alla distruzione ambientale, ma poco è migliorato. Temono di perdere clienti e profitti nel fare la prima mossa.

Le promesse e le iniziative volontarie chiaramente non funzionano, quindi abbiamo bisogno di un regolamento UE giuridicamente vincolante: il cacao importato nella UE deve essere:

– esente da violazioni dei diritti umani, compresi il lavoro minorile e il lavoro forzato

– capace di fornire un reddito sostenibile agli agricoltori in modo che possano sfamare le loro famiglie

– esente da attività di deforestazione e distruzione ambientale.

La UE è il primo importatore di cacao e produttore e consumatore di cioccolato in tutto il mondo. Se la UE non affronta questa crisi, nessuno lo farà.

La UE deve assumersi questa responsabilità!

Potete sostenere questa petizione alla UE e al Ministro Italiano delle Politiche Agricole firmando e condividendone i contenuti tra le vostre reti di contatti.

Grazie!

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