Asma grave: farmaco biologico spegne attacchi, evita cortisone

Asma grave: farmaco biologico spegne attacchi, evita cortisone

Da oggi i 200.000 italiani affetti da un tipo di asma grave che ha nei globuli bianchi ‘eosinofili’ la causa scatenante, hanno un’arma in più per controllarlo, riducendo fino al 70% il numero degli attacchi e del 75% il ricorso al cortisone. Si chiama benralizumab ed è un anticorpo monoclonale in grado di inattivare proprio gli eosinofili.

“L’asma grave colpisce dal 5 al 10% dei circa quattro milioni di italiani malati di asma – spiega Francesco Blasi, docente di Malattie Respiratorie all’Università di Milano – ed è malattia altamente invalidante, che causa significativi disagi per il paziente, sempre soggetto a sintomi persistenti e non controllati, riacutizzazioni, risvegli notturni e per il quale risulta impossibile svolgere le normali attività quotidiane”.

Lo si distingue dall’asma comune proprio per la maggiore frequenza e gravità degli attacchi (non dovuti a mancata aderenza alla terapia da parte del paziente) e per la difficoltà di sedarli. Il medico di famiglia in questi casi non può che inviare il paziente in un centro allergologico/immunologico, dove può essere utilizzata la nuova terapia a base di benralizumab, somministrata attraverso iniezioni sottocutanee ogni 4 settimane per le prime 3 dosi e, successivamente, ogni 8 settimane.

“Bersaglio di benralizumab – spiega Francesco Menzella, dell’ Arcispedale Santa Maria Nuova, di Reggio Emilia – è il recettore dell’Interleuchina-5 (IL-5), responsabile dell’ attivazione degli eosinofili”.

Ma il nuovo trattamento è importante anche come strumento per ridurre l’impiego del cortisone orale che dovrebbe essere usato solo nelle crisi acute e ai minori dosaggi possibili. Secondo i dati del Registro SANI (Severe Asthma Network in Italy), il 64% dei pazienti con asma grave è però in trattamento cronico con cortisone orale, con effetti collaterali significativi come osteoporosi, diabete, obesità, ipertensione, glaucoma e insufficienza renale, per citare solo quelli più frequenti.

“L’utilizzo di cortisone orale nella cura dell’asma grave – avverte Giorgio Walter Canonica, Direttore del Centro di Medicina Personalizzata Asma e Allergie, Humanitas University – comporta gravi conseguenze per la salute dei pazienti ed enormi costi di gestione sanitaria. Ogni anno si spendono infatti oltre 41 milioni di euro per curare gli effetti collaterali derivanti dalla terapia con corticosteroidi orali”.