Il mondo olivicolo lombardo è in ginocchio. La produzione di olio quest’anno sarà quasi nulla. Se nel 2020 la campagna olearia si era attestata intorno alle 2300 tonnellate, oggi le prime stime parlano di 2-300 tonnellate con perdite variabili che vanno dal 60 al 95%.
Sono molteplici i fattori che hanno portato a questa situazione tra cui l’andamento climatico e la presenza dei parassiti, in particolare la cimice asiatica. Anche sui laghi bresciani molte aziende non raccoglieranno perché le operazioni sarebbero troppo onerose. Le più colpite sono le aziende biologiche, una cinquantina in Lombardia.
Un danno enorme per l’intero indotto, dai lavoratori stagionali impegnati nella raccolta delle olive ai frantoi che rimarranno aperti un solo giorno a settimana.
Quanto successo quest’anno deve fare riflettere e rende più che mai urgente un vero e proprio cambio di rotta.