Terre di Lombardia: storia di strade di Chiese – (Prima parte)

Cominciamo questo nostro viaggio dalla Chiesa Rossa di Crescenzago fondata nel 1140 dall’arcivescovo Robaldo e chiamata rossa dal colore dei mattoni e per differenziarla da quella di Casoretto detta bianca e quella non più esistente a Loreto detta nera. Una curiosità sulla facciata della chiesa ci sono dei piatti di colore giallo e verde ma non sono allegorici. Nel Medioevo avevo un preciso significato e cioè che in quel luogo ai viandanti, commercianti e anche ai poveri si poteva mangiare e anche dormire. Nel 1322 Matteo I Visconti scomunicato da Papa Giovanni XXII chiede asilo alla canonica e dopo poco tempo muore. La leggenda vuole che la sua tomba sia celata nella chiesa, ma non è mai stata trovata. I Visconti è una delle più antiche famiglie nobili italiane e detennero il potere a Milano e non solo dal 1277 al 1447. Di fronte la chiesa troviamo Casa Barra dimora del XV secolo dove ancora oggi si possono ammirare i cortili, gli archi ogivali e un antico pozzo. Crescenzago faceva parte dei cosiddetti Corpi Santi che sono stati un comune dentro al comune comprendente borghi e cascine oltre le mura spagnole della città. Erano compresi in questa zona anche Greco, Precotto Gorla, Cimiano Turro e Lambrate. L’etimologia del nome, secondo una tradizione deriverebbe dal fatto che era usanza, fin dai tempi antichi con l’avvento del cristianesimo, di seppellire i corpi dei martiri cristiani fuori le mura cittadine.

Poi vedremo Via Padova chiamata una volta Strada Provinciale Veneta e poi Postale per Bergamo, un tempo strada con cascine orti, rogge e marcite dove scorre la Martesana. Crescenzago che è di origine romana con il nome latino di “Crescentii ager” ovvero campo di Crescentio. Era comune a se stante fino al 1920 poi si unificò a Milano. In fondo a Via Padova al ponte che porta a Sesto S. Giovanni, si trova ancora l’antico comune, un edificio pastello che ospita ora la banda e altre associazioni.