Problemi nel camminare

Il dott. Mozzi durante una delle trasmissioni di Green Box sulle malattie autoimmuni, condotta da Antonella Baronio, racconta di un caso particolarissimo, di un signore con grave difficoltà a camminare…

Domenica mi è successo un caso davvero stupendo. Se si potesse quantificare la felicità sia mia sia della persona che avevo di fronte avremmo toccato un’estremità incredibile… Ero al mercatino di Appiano Gentile vicino a Como dove vado sempre la seconda domenica del mese; era mezzogiorno ed eravamo io e mia figlia Ester al banco quando, a distanza di dieci metri, è passata una coppia sui 60/65 anni. Io appena vedo una persona, dall’incedere capisco se c’è qualcosa che non va. Comincio insomma a fare proprio uno zoom incredibile sulla coppia e lì il marito camminava attaccato alla moglie, ma non andavano a braccetto uniti perché si volevano bene, ma perché la moglie faceva da sostegno e la gamba del marito denotava dei problemi.

Problemi a è stato, non so come, un colpo di fulmine. La moglie si è girata verso di me e forse era talmente intenso il mio sguardo come se volessi dire: “signora si giri che magari potrei fare qualcosa per suo marito”. Lei si è girata di colpo e poi ho dovuto distogliere lo sguardo che sennò sarei sembrato veramente… Ed è bastato quello sguardo di un attimo e lei, anche se era distante una decina di metri, si è girata ed è venuta al nostro banco. Ha letto un po’ di cartelle che di solito metto sul nostro banco ed è andata a riprendere il marito che aveva lasciato a un altro banco.

Sono venuti e abbiamo cominciato a parlare: ho chiesto un po’ della sua malattia e mi ha detto che la storia andava avanti da anni. Vai di qua, vai di là, vai di su, vai di giù nei templi della super medicina: a Milano, a Pavia, a Brescia: niente, risultato: la malattia è sempre più ingraviscente, sicuramente è autoimmune, non c’è virus, non c’è batterio, non si capisce perché… Gli ho chiesto che gruppo del sangue aveva. Dopo un po’ mi riferì che sarebbero andati a mangiare al ristorante. Per intanto, vada al banco vicino a noi, c’è una persona che vende delle mandorle sgusciate: le prenda per suo marito e gliele faccia mangiare subito. “Ma no, ce le abbiamo a casa!”. E io: “Ma signora, vada!”

È andata e gliele ha fatte mangiare, poi ho saputo che prima di entrare al ristorante il modo di camminare era già migliorato con quelle 3/4 mandorle… La persona è andata al ristorante e io gli avevo detto: “Provi a mangiare questo e quest’altro, non altro. Io e mia figlia saremo qui fino alle 5 e mezzo del pomeriggio, ritorni e mi racconti come va la storia.”

Il signore è andato al ristorante, si è mangiato una buona bistecca, in barba a… A chi dice che la carne può essere un grave danno, mentre per qualcuno può essere la risoluzione di tanti, tanti guai. E’ andato a mangiare una bistecca di manzo, un po’ di zucchine e un po’ di broccoli e alle 5 del pomeriggio vedo quest’uomo che viene avanti da solo, la moglie l’aveva lasciata, e camminava come mai aveva camminato da 10 anni a questa parte. Ci siamo guardati negli occhi ed è stata una cosa davvero incredibile, mi sto commuovendo perché negli occhi di quell’uomo c’era sempre stata la disperazione, i suoi occhi erano stati spenti da una malattia sconosciuta e lui aveva capito che solamente mangiando una bistecca, zucchine e broccoli la sua vita poteva avere una nuova speranza.

Gli ho detto: “Provi a camminare adagio, perché camminare un po’ veloce potrebbe essere pericoloso…” Ha camminato lentamente e ha arretrato da solo. Finalmente nel suo stomaco era finito qualcosa che non danneggiava il suo sistema immunitario.

E qui dobbiamo fare una considerazione subito: l’immediatezza della reazione. Noi introduciamo un cibo e possiamo avere subito l’effetto di un beneficio o l’effetto di un danno visibile.

Quando la moglie ha cominciato a parlare di miracolo, le ho detto: “No,signora, non siamo né a Lourdes né a San Giovanni Rotondo, io non amo costruire miti sulle malattie delle persone… E’ stato un miracolo del suo sistema immunitario, finalmente quest’uomo ha avuto quello che “lui” chiedeva, che il suo dna, il suo sistema immunitario tollera. Più semplicemente non ha introdotto in quel pasto gli alimenti che hanno contribuito a danneggiarlo.”