Aviaria nel Casalasco, focus sugli allevamenti intensivi

Cremona. Dopo l’abbattimento di 10mila tacchini a Quinzano d’Oglio, in provincia di Brescia, nel Cremonese è toccato a 300mila galline ovaiole. Difficile capire come sia possibile che possa entrare in un allevamento chiuso che deve rispettare determinati standard di biosicurezza. Il consumo di carne, in particolare quella avicola, è in crescita e spesso abbiamo testimoniato le crudeltà con cui vengono allevate. E proprio gli allevamenti intensivi sono una delle cause dell’antibiotico resistenza, il fenomeno per cui alcuni batteri stanno sviluppando una resistenza agli antibiotici che utilizziamo per curarci. Una delle cause della diffusione dell’antibiotico resistenza sono gli allevamenti intensivi. Nel Cremonese, alla fine del 2020, erano stati abbattuti altri animali, 28mila visoni in un allevamento di Capralba, nel Cremonese, dopo che tre esemplari erano risultati positivi al Coronavirus. Si allunga dunque la lista dei motivi per cui sarebbe necessario trovare soluzioni alternative agli allevamenti intensivi che non sono eticamente insostenibile per il benessere degli animali, aumentano l’antibiotico resistenza e danneggiano anche la biodiversità vegetale.